Progettare un gioco inclusivo. La responsabilità di prendersi cura del mondo, dell’infanzia e del gioco
Immaginazione Creativity Divertimento Spensieratezza Smile Libertà Sollievo Condivisione Sicurezza Sensibilità Uguaglianza Espressione Difficoltà Solitudine Marginalized Relazione Ingiustizia Possibilità Opportunities Alternativa Try
Le parole sono importanti. Le parole segnalano le qualità del mondo e della vita. Le parole esprimono il desiderio di dire e creano un mondo possibile.
Queste le parole che gli studenti del corso di Design dell’accessorio del NABA (Nuova Accademia di Belle Arti di Milano) hanno restituito quando sono stati stimolati, da Carlo Riva e Elisa Rossoni, a riflettere circa le tematiche del gioco e della disabilità.
Parole vive e contrastanti, parole irradianti di significati e utopie. Parole sorte qua e là per liberare l’immaginario e assumersi una grande responsabilità educativa. La responsabilità di affermare che tutti i bambini hanno il diritto di divertirsi e stare bene, la responsabilità di credere che ogni bambino sia in grado di giocare nonostante e con le difficoltà e le mancanze che può presentare, la responsabilità di sperimentare il limite: il limite delle idee, il limite dei progetti, limite degli oggetti. “Ogni cosa ha un limite, che solitamente le viene attribuito da circostanze fisiche, sociali, convenzionali, linguistiche” – faceva notare Bruno Munari (2008), convinto che tali limiti possono essere superabili, non annullabili, “a patto di affrontarli con occhi diversi, da punti di partenza differenti”.
E come Bruno Munari, gli studenti hanno compiuto una piccola “rivoluzione silenziosa”, che si è basata sulla dilatazione controllata e l’amplificazione delle potenzialità cognitive ed espressive già insite negli strumenti e nei giochi presenti sul mercato che molto spesso non sono adeguati a un bambino che può presentare difficoltà attentive, comunicative, relazionali, cognitive, motorie.
I ragazzi, stimolati dallo sguardo obliquo delle loro docenti, Natascia Fenoglio e Vered Zaykovsky, hanno dato vita a nuovi giochi che non sostituiscono l’esistente ma lo arricchiscono di molteplici possibilità. Questa dilatazione controllata si è basata su alcuni principi e caratteristiche che riteniamo fondamentali nella progettazione di un gioco inclusivo e che proviamo a restituire come linea guida per ogni operatore o designer che vorrà dedicarsi all’ideazione e costruzione di un gioco per tutti e per ciascuno:
– Stabilità
– Sicurezza
– Durabilità
– Semplicità (chiarezza e facilità di comprensione grazie alla strutturazione visiva del setting)
– Versatilità e poliedricità (presenza di differenti livelli di gioco e diverse modalità d’uso)
– Grandezza
– Multisensorialità
– Familiarità e concretezza
– Riduzione degli stimoli e delle richieste
– Riduzione di elementi distrattori
– Presenza di rinforzi
– Capacità di stimolare l’azione, l’espressione e l’interazione
– Capacità di stimolare l’interesse e la motivazione
In conclusione una carrellata di fotografie che testimoniano alcuni momenti di gioco e divertimento dei bambini dello Spazio gioco di l’abilità con i prototipi creati dai giovani studenti del NABA a cui rinnoviamo un caloroso ringraziamento per essersi assunti la responsabilità di prendersi cura del mondo, dell’infanzia, del gioco.