Caterina Roncoroni, neuropsichiatra, racconta cosa significa misurarsi con la differenza.
numero tre
Maria Teresa Persico, psicomotricista, racconta quanto un gesto possa essere frainteso, quando si lavora con bambini e famiglie straniere.
L'esperienza di Antonella Terazzi, docente alla scuola primaria Locatelli di Milano, con gli studenti con disabilità di origine straniera: lavoro formale e informale si alternano con un unico obiettivo, l'inclusione.
Sono tanti i mondi che ruotano attorno ad un bambino con disabilità: i genitori, la famiglia e gli amici, la scuola, gli educatori, i medici e gli operatori. Tanti sguardi, tante relazioni. Nel numero #03 di L'ABILITÀ NEWS abbiamo provato a raccontare tutti questi mondi e come gli approcci cambino quando ci si confronta con un bambino di origine...
Tutte le famiglie, siano esse italiane o straniere, che si trovano a dover affrontare la nascita di un figlio con disabilità, vivono dei passaggi comuni: lo smarrimento, la ricerca di un nuovo equilibrio e la costruzione di un percorso di educazione e abilitazione del bambino.
Le attività di l’abilità si muovono su molti fronti. Lavoriamo con bambini di età diverse e con disabilità differenti, con famiglie che esprimono i più vari bisogni: ognuno necessita di aiuto uguale e insieme profondamente diverso da tutti gli altri. Molti di questi bambini hanno arrivano da paesi diversi dall'Italia e questo implica ulteriori attenzioni.
Delle 154 famiglie delle quali ci siamo presi cura nel 2016 il 38% è di origine straniera. Vi raccontiamo lo sguardo dei nostri operatori, dei genitori, degli addetti ai lavori in una ricerca continua per trovare risposte alle esigenze dei bambini stranieri con disabilità che frequentano l'abilità