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Ultima settimana di LudoLab Summer, il nostro centro estivo organizzato quest’anno dal Centro Ludotecnica Inclusiva. Termina infatti il 28 luglio il centro estivo realizzato in collaborazione con il Comune di Triuggio e la Cooperativa Canonica.

Un album di ricordi lungo 4 settimane, in cui sono stati tanti i momenti di benessere vissuti dai bambini insieme alle loro educatrici: i giochi d’acqua, le storie lette in cerchio, le passeggiate nel bosco, la pesca al laghetto, la gita in fattoria per dar da mangiare agli animali.
4 settimane in cui 34 bambini hanno giocato, scoperto il territorio, fatto nuove esperienze e, in una parola, si sono DIVERTITI tutti insieme.

I bambini hanno goduto di un tempo libero e liberato dalla routine dei loro innumerevoli impegni con nuove avventure ed esperienze educative che li hanno emozionati, ognuno a suo modo, generando  benessere e piacere. E questo è sicuramente il primo obiettivo desiderato e raggiunto di LudoLab Summer, grazie a una progettazione pensata e realizzata a partire dalle strategie educative del metodo della Ludotecnica Inclusiva.

Ma come professionisti nell’ambito dell’educazione e della disabilità questo centro estivo ci impone un’altra riflessione importante: quella sull’inclusione.

LudoLab Summer nasce come proposta inclusiva, un centro estivo che bambini con disabilità e bambini senza disabilità vivono e condividono insieme.

In che modo la nostra proposta estiva è stata davvero un’esperienza inclusiva? Proviamo a spiegarvelo attraverso le parole dei bambini senza disabilità che hanno partecipato al LudoLabSummer. Riccardo, Paolo, Francesco, Martina (nomi di fantasia) ci hanno raccontato che in questo gruppo si sono sentiti essi stessi compresi, ascoltati, accolti. L’incontro quotidiano con la diversità e con le evidenti fragilità dei bambini con disabilità è stato mediato dalla presenza costante delle educatrici, che hanno accompagnato i bambini in un percorso alla scoperta della propria unicità, delle proprie potenzialità e fragilità.

Il centro estivo si è, dunque, rivelato un contesto non giudicante, che non ha chiesto ai bambini solo di esprimersi al meglio delle loro performance, ma che ha chiesto loro di esprimersi per quello che sono: bambini che hanno pensieri, desideri, potenzialità e fragilità.

Se sappiamo ascoltare queste parole e abbiamo favorito questo processo di consapevolezza allora possiamo dire che il centro estivo è stato pensato e realizzato per l’inclusione di tutti i bambini.