Doppia fragilità
Un dovere, una ricchezza, comunque una speranza:
Da qualunque distanza arriveremo… spaliamo neve,
pettiniamo prati, battiamo tappeti, raccogliamo il pomodoro
e l’insulto… Siamo il rosso e il nero della terra,
un oltremare di sandali sfondati… uno di noi a nome
di tutti, ha detto “non vi sbarazzerete di me. Va bene,
muoio. Ma in tre giorni resuscito e ritorno.
(Erri De Luca, Il racconto dell’immigrazione dal cimitero di Lampedusa).
Delle 154 famiglie che abbiamo preso in carico nei nostri servizi dedicati ai bambini con disabilità nel 2016 il 38% è di origine straniera. In alcuni servizi il dato percentuale è anche maggiore: 53% nel centro Agenda Blu dedicato ai bambini con disturbo dello spettro autistico, 42% a L’officina delle abilità, il nostro centro diurno, 39% allo Spazio Gioco.
Non sono dati eclatanti. Sono la rappresentazione nell’universo di l’abilità di una società multietnica e composita che caratterizza la città di Milano e, dati alla mano, ormai tutta la società italiana e che alimenta il dibattito politico e culturale dei nostri tempi. Anche per questo abbiamo deciso di dedicare il terzo numero del nostro magazine, L’ABILITÀ NEWS, a questo tema.
Chi sono questi bambini? Da quali Paesi provengono? Come garantire a tutti pari opportunità di accesso al sistema sanitario, scolastico, educativo? E una volta entrati nel sistema dei servizi, come creare risposte flessibili e individualizzate capaci di cogliere le differenze e le diversità di sistemi culturali dei Paesi d’origine che sono “altro” da quello italiano?
Come rispondere alle domande “balbettate” in una lingua che non è la propria, o agli innumerevoli sottintesi, ad approcci alla disabilità del proprio figlio di genitori “altri” che a prima vista ci sembrano superficiali o ci respingono perché nati da una cultura che fatichiamo a capire o considerare?
Abbiamo deciso di raccontarvi lo sguardo di l’abilità, del genitore, degli addetti ai lavori in una ricerca continua per trovare risposte a queste domande, in una continua messa alla prova dell’operatore che deve accogliere e sforzarsi di comprendere, dei tecnici che devono riorganizzare la loro cassetta degli attrezzi spesso non idonei, del privato sociale che, in anni di contrazione delle risorse, deve affrontare nodi sempre più problematici nella precarietà sociale dei tempi. Un rebus? Forse.
Straniero, immigrato, profugo, richiedente asilo. Nel linguaggio comune si indica il “problema” e si dimentica la persona. È accaduto – e ancora accade – con la disabilità: autistico, spastico, Down, non autosufficiente. Da anni l’abilità, nell’ambito del più ampio movimento delle persone con disabilità, si attiva per difendere i diritti della persona, superando vecchie logiche legate alla condizione specifica. È una battaglia civile universale, legata al valore dei diritti umani, che considera la diversità tratto distintivo e universale dell’umanità, l’inclusione l’unica strada della vita comunitaria e civile. Conosciamo la sofferenza della discriminazione, della marginalità, della povertà e ci impegniamo quotidianamente a dare ad ogni bambino le stesse opportunità, a qualunque costo, qualunque sia stato il suo viaggio o quello della sua famiglia.
Così Laura Borghetto, Presidente di l’abilità, introduce il numero #03 del magazine L’ABILITÀ NEWS.