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Con l’avvicinarsi della Festa del papà ci viene naturale pensare ai papà dei bambini che ogni giorno li accompagnano nei servizi di L’abilità, si confrontano con le nostre educatrici per ascoltarne i progressi e le difficoltà che ancora incontrano o che ci chiedono supporto per imparare ad accettare e affrontare tutta la complessità che comporta essere genitore di un bambino con disabilità.

Come racconta Giovanni, papà di Marta, 6 anni, con la sindrome di Prader Willi: “Cerco di fare del mio meglio per Marta da quando le è stata diagnosticata questa malattia. Ma è difficile. È come camminare su una strada in salita che ti obbliga a fare più fatica se vuoi andare avanti. E noi dobbiamo andare avanti e cercare di imparare qualcosa di nuovo”.

Diventare papà è già un evento molto importante nella vita di un uomo e, scoprire di  essere padre di un bambino con disabilità, ha inevitabili ripercussioni psicologiche, emotive e sociali: comporta rivedere la paternità che ci si era immaginati, ripensare la propria relazione con il figlio e il proprio ruolo all’interno della famiglia.

Negli anni abbiamo incontrato tanti padri come Giovanni, ognuno con la sua storia, le sue paure, le sue speranze ma tutti accumunati dal desiderio di poter dare al proprio bambino il futuro migliore possibile.

Questo desiderio nel tempo ha assunto tante sfaccettature: “Quando L’abilità ha iniziato l’attività di sostegno ai genitori, erano soprattutto le madri che richiedevano un supporto psicologico. I padri, nel momento in cui nasceva un bambino con disabilità, reagivano cercando una soluzione più pragmatica, preoccupandosi di trovare i mezzi per dare al proprio figlio tutte le cure necessarie e anche un futuro nel dopo di loro – racconta il nostro direttore Carlo Riva – Oggi i padri sono sempre più presenti e partecipi: se dobbiamo progettare con i genitori il nuovo progetto di vita del bambino, se ne interessano perché vogliono essere partecipi e seguire tutto il processo di crescita del bambino.

Oltre ad essere più partecipi nella vita dei propri figli, i padri dei bambini con disabilità stanno iniziando anche a voler affrontare il proprio dolore e le proprie difficoltà. “I nostri papà chiedono aiuto e sostegno – continua Carlo – per chiedersi come fare il papà di un bambino con disabilità e come accettare questa nuova condizione.

Per andare incontro a questo bisogno sempre più crescente da parte di entrambi i genitori di ricevere un supporto professionale, nel 2017 è nato lo Spazio Famiglie di L’abilità.

Ricevere la diagnosi di disabilità del figlio è un momento particolarmente delicato per le famiglie. Se  vengono lasciate sole, possono percepire la disabilità come un masso che schiaccia qualunque progetto di vita. Per questo, lo Spazio Famiglie è nato per dare un supporto psicologico professionale alle famiglie dei bambini con disabilità, dove i genitori trovano dei professionisti che li accompagnano nel processo di accettazione e comprensione di questa nuova condizione.” – Anna Magrin, psicologa e psicoterapeuta dello Spazio Famiglie

Uno degli obiettivi dello Spazio Famiglie, infatti, è preservare l’equilibrio delle mamme e dei papà che ne usufruiscono, aiutandoli a trovare un nome e un senso alle loro emozioni e ad affrontare le difficoltà e le incertezze che stanno attraversando.

Quello che è emerso nel tempo – racconta la Magrin – è che, prima di essere genitori, le mamme e i papà dei bambini con disabilità sono persone che affrontano difficoltà legate a tutti gli aspetti della vita e non solo legate alla disabilità del figlio. Questo è quindi uno spazio che lavora a 360 gradi sulla persona, uno spazio che i genitori possono ritagliarsi per parlare di tutti i loro problemi, legati al lavoro, alla coppia o ad altro, per ascoltarsi e trovare le risposte ai propri bisogni.”

In occasione della Festa del papà, per rendere questa giornata ancora più speciale e significativa, abbiamo attivato una raccolta fondi a sostegno dello Spazio Famiglie.

Puoi fare la tua donazione qui.

Nelle note puoi indicare il nome del tuo papà per ricevere via mail un biglietto di auguri da regalargli, a testimoniare l’impegno verso la nostra Associazione e i nostri papà.