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Maria è una bambina che indossa sempre degli occhiali tondi colorati. Un laccetto, che le passa dietro la testa, fa sì che non li perda quando gioca. È una bambina allegra, che sorride a chi “entra nei suoi occhiali”.

Maria è nata prematura, ha avuto problemi respiratori che le hanno causato un grave deficit cognitivo e fisico. È stata tanti mesi in ospedale, alimentata artificialmente e attaccata a un respiratore.

Ed è in ospedale che mamma Giovanna e papà Federico hanno conosciuto L’abilità, hanno saputo che lì c’era uno Spazio dove si “insegnava” ai bambini speciali a giocare.

Maria nel suo lettino in ospedale non poteva avere molti giocattoli: solo dei libri tattili e una palla speciale, in quell’ambiente le mancava ogni stimolo.

Quando finalmente è tornata a casa, Giovanna ha lasciato il lavoro per seguirla in ogni momento. Vedeva solo la sua fragilità, la necessità di proteggerla. Poi Maria è diventata forte abbastanza per poter frequentare lo Spazio Gioco di l’abilità.

Per lei un’occasione di fare nuove esperienze e la possibilità finalmente di stare con altri bambini.

Da un anno e mezzo Maria ogni giovedì va allo Spazio Gioco. “Maria ha imparato a giocare, ha imparato a stare seduta a un tavolino per giocare rispettando turni e regole – racconta la mamma. E lo può fare in un ambiente adatto a lei, che limita gli stimoli esterni, permettendole di concentrarsi su quello che fa e su chi gli sta intorno. Così è migliorata la sua capacità di attenzione e la sua capacità di relazionarsi con chi le sta intorno. Ha imparato ad ascoltare, a rispettare i tempi, perché c’è chi rispetta i suoi.

Anche io e Federico, mio marito, abbiamo imparato che lei può migliorare, e per noi è importante. Per stare bene insieme”.

Possiamo realizzare questo servizio, come molti altri della nostra associazione, per aiutare Maria e tanti altri bambini, anche grazie alla generosità dei tanti che scelgono di sostenere le nostre attività.

In particolare, la possibilità di raggiungere lo Spazio Gioco con L’abilibus e le attività degli educatori si concretizzano grazie ai fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese (www.ottopermillevaldese.org).

Un grazie di cuore a chi, sia un donatore privato, una Fondazione o, come in questo caso, la Chiesa Valdese, ha fiducia nel nostro operato e ci consente di realizzare i nostri progetti, con un unico obiettivo: il benessere dei bambini con disabilità e delle loro famiglie.