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“Guido arriva in una calda e soleggiata mattina estiva di 6 anni fa in Sardegna.
Nasce in seguito ad un distacco di placenta totalmente inaspettato, nel bel mezzo della nostra vacanza…
Inizia così la nostra avventura di genitori giovani e inesperti alle prese con un fagottino di 1,245 kg venuto al mondo a sole 28 settimane di gestazione; Guido viene immediatamente preso in cura dal reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Sassari e vi rimarrà per ben 45 giorni… Dopodiché, superato il traguardo dei 2 kilogrammi di peso, ci viene concessa la possibilità di rientrare in continente e veniamo accolti dal personale medico della Clinica Regina Elena di Milano; Un breve passo indietro: durante l’ultima settimana di permanenza a Sassari era stata riscontrata una leucomalacia periventrivolare, ovvero un piccolo danno a livello cerebrale derivante da una mancanza di ossigeno ( nel gergo medico “anossia perinatale”) al momento della nascita; per quanto la lesione fosse piccolissima purtroppo ha determinato una paralisi cerebrale infantile, nel suo caso specifico limitata alle gambe e ad alcuni movimenti fini ( diplegia spastica); Guido già ad un mese di vita inizia quindi cicli settimanali di fisioterapia, la sua ginnastica che da sempre lo impegna e che fortunatamente lui vive come un divertentissimo gioco, anche grazie a delle bravissime fisioterapiste, che nel corso degli anni hanno conquistato la sua fiducia e sono divenute delle formidabili e insostituibili compagne di avventura!
Purtroppo la paralisi cerebrale, come tutte le vicende che interessano il cervello, sono molto difficili da prevedere nella loro evoluzione; nessuno sapeva a cosa si sarebbe andati incontro e ogni giorno poteva rappresentare una piccola vittoria o un nuovo limite alla sua indipendenza; in preda ad una sensazione di vuoto, dovuto anche alle nostre scarse conoscenze in tale materia, abbiamo deciso di non soffermarci sui tanti aspetti negativi che avrebbero potuto determinarsi e ci siamo sforzati di consentirgli di realizzare al meglio le sue massime potenzialità; Giorno dopo giorno Guido ha raggiunto grandi obiettivi e oggi è in grado di muoversi in maniera autonoma aiutandosi con quella che lui chiama la sua Ferrari, ovvero un deambulatore ad appoggio posteriore, che gli permette di correre e giocare con i suoi amici; ultimamente ha anche iniziato a fare uso di quadripodi, in attesa di imparare ad utilizzare le stampelle; Lo scorso settembre Guido ha iniziato la prima elementare e si è perfettamente integrato nel contesto scolastico.
Vive le sue difficoltà con il sorriso sulle labbra e per noi è l’esempio che non esistono limiti ad una vita normale, felice e in piena autonomia, anche e nonostante una difficoltà motoria importante come la sua!
E il segreto di tutto ciò sta nel NON cercare di inseguire ostinatamente le cosiddette “normalità stereotipate dalla maggior parte di noi, normodotati “, ma nel trovare , ognuno a modo proprio, la strada verso la massima indipendenza, in grado di consentire una vita serena, felice e assolutamente NORMALE!!!”