Quando la scuola risponde ai bisogni
“Ogni bambino è un palcoscenico: è visibile solo una parte ma sfuggono i particolari. Noi a scuola guardiamo il suo essere e cerchiamo di pensare al suo benessere”.
Patrizia Azzollini è la preside della Scuola dell’Infanzia, che in questi anni è stata frequentata da molti dei bambini accolti dalla casa di l’abilità. “Come scuola ci rapportiamo ogni anno con le centinaia di famiglie dei bambini che frequentano la nostra struttura. La casa di l’abilità è una di queste famiglie, anche se in questo caso per i bambini che frequentano La casa non ci sono una mamma e un papà di riferimento, ma i loro educatori.
In molti casi si tratta di bambini che hanno situazioni molto complesse, storie personali già cariche di difficoltà. Per la scuola non è facile. All’interno della nostra struttura ci sono 11 bambini con disabilità e sei insegnanti di sostegno. Ed è molto complesso riuscire a rispondere ai bisogni di tutti.
Ma nonostante le criticità abbiamo cercato di costruire una storia in questi anni con La casa di l’abilità, di trovare dei punti di incontro per superare delle difficoltà oggettive. E anche i casi dei bambini che apparentemente sono più “semplici” si sono rivelati, conoscendo meglio i bambini, più complessi del previsto.
Tutte le volte abbiamo fatto il possibile per soddisfare le esigenze del bambino.
Come per il piccolo Oscar che inizialmente sembrava un bambino gestibile facilmente e solo in seguito abbiamo capito che per la complessità della sua patologia aveva bisogno di essere controllato a vista. Così abbiamo chiesto e ottenuto per lui un sostegno al 100 per cento”.
La scuola è anche un luogo importante per l’inclusione. “I bambini hanno grosse risorse e attraverso il lavoro delle educatrici si cerca di creare delle porte di accoglienza per fare in modo che i bambini riescano ad entrare in contatto tra di loro piano piano.
E poi ci sono le gite e le visite didattiche programmate a cui partecipano tutti. Il mio sentire è positivo. Mi piacerebbe presentare questo importante servizio con cui collaboriamo a tutti i genitori dei bambini che frequentano la nostra scuola. Perché è un’occasione importante di sensibilizzazione.
Forse c’è bisogno di capire che esistono bambini che hanno molte criticità, ma tutti noi stiamo facendo molto per il bene della collettività”.