L’abilità all’ONU per l’inclusione

Il tema del diritto al gioco come strumento di inclusione per tutti i bambini arriva all’ONU in occasione della Giornata Mondiale della Disabilità, con l’intervento di Carlo Riva durante l’evento “Sport for all for Development and Peace” organizzato dal Department of Economic and Social Affairs (DESA), a cui la nostra associazione ha partecipato con Inter Campus.

Questo è un estratto dell’intervento fatto ieri dal nostro direttore Carlo Riva alla sede delle Nazioni Unite di New York:

“Questa è la nostra filosofia. Ogni bambino ha un sogno.
Il sogno di giocare a lungo, con molti amici, di divertirsi e scoprire il mondo.

Pensiamo che ogni bambino con o senza disabilità debba giocare e vivere in un contesto educativo.
Se un bambino non gioca, quel bambino non può sviluppare la sua capacità emotiva, fisica e cognitiva. Se un bambino con disabilità non gioca, la sua disabilità è destinata ad aumentare.
La disabilità non è una malattia. La disabilità è una condizione umana.
È l’opportunità per i bambini di stare insieme, con le loro diverse identità, di giocare con le loro capacità o difficoltà, di comunicare su base individuale o in gruppo. Questo è ciò di cui è fatta la reale inclusione.

Lo staff dell’Inter campus e il team di L’abilità lavorano insieme per trovare un nuovo modo per far sentire meglio tutti i bambini.
Vogliamo capire come creare l’inclusione giocando con una palla con un gruppo di bambini con e senza disabilità intellettive.
Per una migliore inclusione dobbiamo sempre rendere fruibile lo spazio in cui viviamo e il materiale che gestiamo. In questo progetto è stato importante per noi esplorare il significato di una palla durante la crescita di un bambino.
Tutti i bambini, il neonato, il bambino, l’adolescente giocano con una palla. Da solo o insieme.
In tutto il mondo, nei tempi antichi o oggi, giocando con una palla ogni bambino scopre concetti, relazioni, parole, emozioni.
Con i bambini con disabilità utilizziamo palline leggere, palline con colori diversi, grandi o piccoli, ruvide o lisce per consentire a tutti i bambini di toccarsi e giocare con loro.
Una nuova cultura della disabilità si basa sull’apprendimento e la formazione su ciò che è importante fare per le persone con disabilità al fine di costruire con loro indipendenza, vita piena, autostima, rispetto e prima di tutto libertà”.

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