Il nuovo PEI: che il lavoro abbia inizio…

È di qualche giorno fa la notizia che il Ministero dell’Istruzione ha trasmesso alle scuole di ogni ordine e grado, il nuovo modello di piano educativo individualizzato (PEI) che dovrà essere adottato per il prossimo anno scolastico.

Nel sito di riferimento (qui il link) si sottolinea come “l’adozione del nuovo strumento e delle correlate linee guida implica di tornare a riflettere sulle pratiche di inclusione e costituisce una guida per la loro eventuale revisione e miglioramento“.

La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha dichiarato che “Il nuovo Pei ruota attorno al rafforzamento del principio della presa in carico dell’alunno da parte di tutta la comunità scolastica. Anche per questo la legge di bilancio, oltre al Piano di assunzioni sul sostegno, prevede fondi per un’adeguata formazione sui temi dell’inclusione per tutto il personale”.

Dunque, il nuovo Piano coinvolgerà i docenti, le famiglie, il personale sanitario, introducendo all’interno del mondo scolastico la nuova prospettiva bio-psico-sociale, ruotando attorno a quattro assi: la socializzazione e l’interazione, la comunicazione e il linguaggio, l’autonomia e l’orientamento, la dimensione cognitiva, neuropsicologica e dell’apprendimento.

Vincenzo Falabella, presidente di Fish Onlus, sottolinea criticità e punti di forza rispetto al decreto “Nel decreto ritroviamo alcune conferme rispetto alle istanze presentate dalle Associazioni in questi ultimi intensi mesi di confronto; sono mancanti però le Linee Guida sul Profilo di Funzionamento che tengano conto della condizione di disabilità dei singoli alunni, ma anche delle situazioni di contesto ambientale previste in modo innovativo dalla Convenzione Onu sui diritti delle Persone con disabilità. Bisogna riconoscere, però, che i nuovi strumenti adottati dal Pei permetteranno, su tutto il territorio nazionale, di avere un linguaggio comune e univoco, con l’obiettivo di superare discrezionalità, approssimazione, disomogeneità, nell’ottica di poter rendere sempre più esigibili i diritti dei nostri ragazzi e ragazze con disabilità”.

Un percorso da costruire quindi, ed attuare durante il prossimo anno scolastico.

 

Fonte: Fish Onlus

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