Per il 3 dicembre: Agenda 16 per il futuro dei bambini e dei ragazzi con disabilità

Dal network di punti di orientamento e intervento per i neo genitori alla necessità di strutturare attività di tempo libero, culturali e sportive, dalla necessità di avere a disposizione informazioni sistematizzate che mappino servizi e opportunità, a un sistema di raccolta dati che accessibile che consenta di costruire una banca dati per una pianificazione più adeguata e integrata: sono questi alcuni dei punti di Agenda 16 per il futuro dei bambini e dei ragazzi con disabilità a Milano, un documento programmatico che è stato consegnato nelle mani dell’Assessore al Welfare e Salute Lamberto Bertolè durante l’evento ConsideraMI frutto del lavoro di 16 enti del Terzo Settore per migliorare la condizione di vita dei minori e delle famiglie nella nostra città.

Nella prospettiva della Convenzione Onu per i diritti dell’infanzia e dell’Adolescenza, della Convenzione Onu per i diritti delle persone con disabilità e del percorso ormai tracciato più di 20 anni fa da ICF, l’Agenda si propone come un quadro di proposte su questioni fondamentali legate all’esigibilità dei diritti dei bambini e degli adolescenti con disabilità, temi e nodi che, se affrontati in una reale co-programmazione e cooprogettazione delle Pubbliche Amministrazioni e del Privato sociale, potrebbero essere risolti nei prossimi anni, generando risposte che garantiscano l’inclusione, la piena partecipazione e la qualità di vita dei più fragili.

Agenda 16 è innanzitutto un invito ad una lettura critica della condizione di disabilità nell’infanzia e nell’adolescenza e si propone – attraverso 16 proposte chiare e realizzabili – l’obiettivo di stimolare una discussione che ispiri politiche e atti concreti volti a connettere uno scenario assai frammentato e a costruire interventi coordinati e trasversali a livello di sistema e di filiera.

Agenda 16 propone il metodo del coinvolgimento attivo come sviluppo sul piano giuridico di forme di confronto, di condivisione e di co-realizzazione di interventi e servizi in cui tutte e due le parti – Enti del Terzo Settore e Pubbliche Amministrazioni – siano messe effettivamente in grado di collaborare per offrire attività che sostengano la famiglia e promuovano finalmente la costruzione di quel Progetto di vita che è necessario e fondante per la qualità di vita della persona con disabilità sin dalla primissima infanzia.

In questo quadro Agenda 16 contiene proposte per una azione a tutto campo nelle aree:

  • Implementazione della filiera dei servizi 0-18 anni, soprattutto nell’area adolescenza
  • Sviluppo dei servizi per la Famiglia
  • Costruzione di un Progetto di vita che abbia inizio fin dall’infanzia
  • Costruzione di un interlocutore unico della famiglia e importanza strategica di punti unici di accesso
  • Bisogno di informazioni e chiarezza sugli attori e sulle loro responsabilità
  • Ricomposizione della Rete
  • Rafforzamento della Cultura dell’inclusione.

Al cuore di Agenda 16 si pone la necessità di allargare l’orizzonte culturale nella costruzione di un modello di Progetto di vita ampio e inclusivo in cui il processo di presa in carico non rifletta più soltanto il bisogno di “curare”, “assistere”, “sostenere”, “prendersi cura”, ma implichi un impegno più largo e diffuso che vada oltre l’intervento diretto alla persona e richieda un’azione di cura indirizzata alla comunità di cui la persona è parte.

Agenda 16 prevede un insieme di azioni e di proposte per prenderci cura del bambino e della sua comunità, per costruirla e rafforzarla nella convinzione che il bambino/adolescente debba avere una comunità curante e educante, attiva nella risposta ai bisogni, trasversale ai diversi ambiti di vita.

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