Diritti: L’abilità scende in piazza

L’abilità insieme a Ledha Milano Città Metropolitana aderisce alla manifestazione promossa da LEDHA-Lega per i diritti delle persone con disabilità e FAND Lombardia in programma a Milano martedì 16 aprile alle ore 11.00 presso Piazza Duca d’Aosta (Milano) per chiedere a Regione Lombardia e al Governo un intervento concreto e urgente per evitare che centinaia di persone con disabilità con elevato bisogno di sostegno vengano messe in “lista d’attesa” invece di ricevere l’assistenza di cui hanno bisogno e diritto.

Nonostante il lungo confronto promosso da LEDHA, il Piano nazionale per la non autosufficienza 2022-2024 così come quello regionale presentano ancora una serie di criticità che devono essere affrontate al più presto (la piena attuazione delle nuove disposizioni è confermata a partire dal 1° giugno 2024) per garantire alle persone con disabilità il diritto a una vita libera e dignitosa.

Nel caso particolare della Misura B1, le perplessità sollevate dalle associazioni fanno riferimento sia al taglio ai contributi che ricevono i caregiver, sia anche alle suddette “liste d’attesa” dove finiranno tutte le nuove domande di presa in carico (attualmente si aggirano attorno alle 600 ogni anno) che Regione Lombardia non sarà in grado di soddisfare a causa dell’assenza di fondi.

Per la prima volta a partire dal 2013 è prevista la formazione di una lista d’attesa per l’accesso alla Misura B1, un sostegno che ha visto un forte incremento del numero di beneficiari passando dai 9169 del 2021 agli 11447 del 2023 (più di 2000 nuove richieste in due anni) e che con le nuove disposizioni non sarà più in grado di rispondere in modo adeguato all’aumento dei. (Fonte: www.lombardiasociale.it)

Le nuove norme, nazionali e regionali, che regolano il Fondo per la non autosufficienza stanno comprimendo un diritto fondamentale, quello all’assistenza e a scegliere come vivere -denunciano Alessandro Manfredi, presidente di LEDHA, e Angelo Achilli, presidente di FAND Lombardia-. Per questo chiediamo al Governo nazionale e alla Regione Lombardia di intervenire al più presto”.

“È un atto doveroso” sostiene Laura Borghetto di L’abilità onlus. “Abbiamo assistito interdetti a tagli in nome di servizi che dovrebbero essere attivati e che al momento sono sulla carta. La progressiva conversione dei contributi economici in servizi erogati può avvenire solo con piani di interventi condivisi e monitorati, sotto una regia attenta e responsabile, per scongiurare disuguaglianze nel progetto di vita della persona e nelle sue legittime aspettative, e garantire il suo diritto alla libertà di scelta. La creazione di servizi tanto invocata oggi è un percorso ad ostacoli in un sistema minato da carenze strutturali di personale (infermieri e educatori sanitari), di competenze, e soprattutto di risorse. Chi – come L’abilità – crea e gestisce servizi per i bambini con disabilità vede tutti i giorni le difficoltà delle famiglie alle prese con un sistema di presa in carico davvero precario nel suo insieme, con liste d’attesa in ambito sanitario e sociosanitario. Persino in ambito di educazione e socialità (gioco, tempo libero, sport e cultura) oggi il progetto di vita è possibile solo con il consistente e continuo apporto degli enti del terzo settore e dei contributi delle famiglie che possono permettersi di pagare. Un dramma per chi non può. Sostegni come le Misura B1 e B2 hanno aiutato molte famiglie fin qui”.

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