Benvenuti alla Casa di tutti

Sono le nove di sera e tutto tace. La notte è arrivata alla Casa di L’abilità e i bambini che durante il giorno riempiono ogni singolo spazio con le loro voci e i loro sguardi ora riposano.

La Casa di L’abilità è appunto, una casa, popolata da bambini con gravi disabilità con storie di vita diverse che qui trovano un luogo fisico e affettivo in cui crescere. Un ecosistema formato da tante persone (operatori, volontari, …) dove a volte è difficile mantenere l’equilibrio, così come capita ai bambini quando, da piccoli, muovono i primi passi. Traballanti ma in grado di espandere i confini.
Un percorso di crescita che nel loro caso vede protagonista anche un aspetto sanitario che non può essere trascurato poiché punto di forza di un servizio che spesso viene incontro a una serie di bisogni complessi dei bambini che nelle loro famiglie d’origine non possono essere garantiti.

“Ricordo ancora il giorno in cui è arrivata qui. Era molto piccola e fragile. Ora invece cammina velocemente ed è una bambina piena di energia”, racconta Cristina Benevento, coordinatrice del servizio.

Le condizioni in cui si trovano i bambini che arrivano alla Casa sono molto diverse, ma tutte hanno in comune l’emergenza. Un’emergenza che può derivare da una situazione temporanea dei genitori (malattia, …) oppure da una situazione di disagio prolungato, che rischiano in entrambi i casi di compromettere seriamente il percorso di vita dei bambini.

“Negli ultimi tempi le condizioni dei bambini che arrivano alla Casa, sono molto cambiate. Si tratta di bambini sempre più piccoli che hanno già alle loro spalle, un vissuto dove il disagio sociale e le cure sanitarie continuative hanno dettato i ritmi di una vita che è appena iniziata”, evidenzia Cristina Benevento. “Ma noi dobbiamo essere pronti a gestire l’inserimento di bambini con questo tipo di background non solo al nostro interno ma, soprattutto, dobbiamo essere in grado anche di confrontarci con le diverse istituzioni coinvolte in queste situazioni”, prosegue.

Dal punto di vista sociale e relazionale, la presenza di numerosi volontari oltre agli operatori, è senza ombra di dubbio uno dei valori aggiunti di questo servizio poiché garantisce ai bambini la possibilità di fare delle esperienze, come per esempio uscire fuori a pranzo o andare a fare una gita fuoriporta al lago, che li rendono felici.

Uscite che, in occasioni, vengono realizzate anche insieme ai genitori, con lo scopo anche di potenziare il legame tra i bambini della Casa e le loro famiglie d’origine, mettendo a loro disposizione le competenze degli operatori della Comunità, che condividono con loro delle strategie educative e di cura che aiutano le mamme, i papà e i fratelli e le sorelle di questi bambini a imparare a rispondere al meglio alle necessità del bambino.

Con questo scopo vengono attivati dei percorsi di “Parent training” con le famiglie di origine con tre finalità diverse:
– accogliere presso il domicilio familiare il bambino per dei rientri anche solo diurni;
– dove non sono possibili i rientri a casa, dare alla famiglia la possibilità di essere centrale nella relazione con il figlio anche se vive in comunità;
– avviare un percorso di accompagnamento con le famiglie affidatarie che decidono di accogliere nella loro famiglia uno dei bambini della Casa.

Necessità che condizionano la qualità di vita di questi bambini, il cui futuro però deve il più possibile, appartenere a loro.

Questa è senz’altro la ragione di essere della nostra Casa.

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