Approvata anche la seconda parte della riforma Buona Scuola

È stata approvata dal Consiglio dei Ministri la seconda parte della riforma della scuola: i principali interventi riguardano il nuovo esame di maturità, il reclutamento degli insegnanti e lo stanziamento di nuove risorse per gli asili nido. Cambiamenti riguardano anche alunni e studenti con disabilità.

La prima parte della riforma, approvata qualche tempo fa, aveva sancito maggiore autonomia agli istituti scolastici: i sigoli istituti gestiscono in maniera autonoma gli edifici scolastici, la didattica e l’organico, i progetti formativi e i fondi a disposizione.

Il testo approvato lo scorso 7 aprile ha modificato il sistema di assunzione degli insegnanti: i concorsi per l’assunzione verranno indietti ogni due anni, una volta superato il concorso si accede ad un percorso di formazione tramite tirocini di tre anni, al termine del quale, se idonei, si diventerà insegnante di ruolo.
Anche l’esame di maturità subisce delle modifiche: ci saranno solo due prove scritte e una orale.

Rimane inoltre il tetto per il numero massimo di allievi (20) per classe in presenza di alunni con disabilità.
I decreti incidono anche sulla formazione degli insegnanti di sostegno per gli studenti con disabilità. Gli insegnanti dovranno frequentare un corso post-universitario, al quale sarà possibile accedere se laureati in Scienze della formazione primaria e si siano consueguiti crediti universitari in temi realtivi alla didattica dell’inclusione.

Sempre in tema di inclusione scolastica è necessario sottolineare come venga rimessa al centro del processo la famiglia, che dovrebbe coinvolta in tutte le fasi: dalla formulazione del Profilo di funzionamento dell’alunno alla quantificazione delle risorse da assegnare.
Per la definizione del profilo di funzionamento si fa riferimento ai criteri del modello bio-psico-sociale della calssificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute dell’organizzazione Mondiale della Sanità (ICF), ai fini della formulazione del progetto individuale.
L’Osservatorio per l’Inclusione Scolastica, istituito presso il Ministero, parteciperà alla stesura degli indicatori che l’INVALSI (Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema Educativo di Istruzione e di Formazione) andrà a definire per la valutazione dell’inclusione scolastica.

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