L’inclusione a scuola, nonostante l’emergenza

Recentemente, SkyTG24 ha dedicato un servizio di approfondimento al tema della didattica a distanza, ospitando anche un intervento del coordinatore dell’Assistenza Eeducativa Scolastica di L’abilità, Antonio Gallo. Le storie e le esperienze raccontate – per vedere il servizio clicca qui –  ribadiscono quanto sia importante garantire per i bambini e le bambine con disabilità la possibilità di frequentare in presenza almeno alcune ore di scuola.

La didattica a distanza, che presenta criticità generali, penalizzando per forza di cose la ricchezza delle relazioni personali e in presenza, mette ancora più in difficoltà bambine e bambini con disabilità: perdere la possibilità di frequentare la scuola in presenza significa perdere anche routine che danno sicurezza, mettendo a rischio conquiste ed equilibri acquisiti in mesi di lavoro.

Un’opportunità quindi da cogliere: il poter andare a scuola, anche solo per qualche ora, significa la possibilità di essere seguiti e supportati quando necessario, stabilendo relazioni con i docenti ma anche con altri compagni.

In termini di inclusione, forse, si potrebbe fare ancora di più”, sottolinea Antonio Gallo, “si potrebbe, per esempio, puntare alla frequenza di piccoli gruppi di bambini, in modo che si possa ricercare, seppur in piccolo, una dimensione di classe”.

Si moltiplicano in questi giorni sollecitazioni e appelli di questo tipo. Recentemente ad esempio, l’Alleanza per l’Infanzia, che riunisce 34 enti e associazioni che si occupano di diritti, salute, educazione e politiche per le famiglie, ha chiesto che nelle zone rosse si promuova la didattica in presenza con mini-gruppi di bambine e bambine. Questo consentirebbe di garantire la possibilità della didattica in presenza, in tuttta sicurezza.

Un dibattito che sicuramente continuerà anche nelle prossime settimane e che non mancheremo di seguire, nella certezza che sia indispensabile continuare a costruire percorsi di inclusione, nonostante l’emergenza.

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