Benvenuti/e a L’abilità
La ripresa dei servizi dopo la pausa estiva è un momento che ogni bambino e ogni famiglia vive in modo diverso. Durante questo periodo, è di grande importanza il lavoro di presentazione, accoglienza e accompagnamento, che nelle ultime settimane le équipe dei diversi servizi hanno realizzato grazie ai vari incontri di presentazione organizzati nelle diverse sedi di L’abilità.
Una serie di incontri ai quali, oltre alla coordinatrice di ogni singolo servizio, hanno partecipato anche Laura Borghetto, direttrice di L’abilità, Carlo Riva, direttore dei servizi di L’abilità, e Anna Tipaldi, responsabile dell’Ufficio Comunicazione e Raccolta Fondi. I loro interventi, di fatto, hanno aiutato i genitori a capire meglio come ogni servizio sia un elemento di una rete più ampia in capo a L’abilità, il metodo di lavoro che essi condividono, cosa significhi per L’abilità essere un’associazione onlus e l’importanza del coinvolgimento delle famiglie nelle attività di comunicazione e di raccolta fondi dell’associazione.
In tempi di tagli della spesa sociale e di lunghe liste di attesa per accedere ai servizi sanitari, socio- sanitari ed educativi è solo grazie allo sforzo di raccolta fondi svolto durante l’anno e rendicontato in trasparenza secondo i termini di legge, che le famiglie possono accedere a una rete di centri e servizi specializzati a un prezzo agevolato e, in occasioni di particolari fragilità economiche, persino in gratuità.
Nel caso dei servizi privati di L’abilità, infatti, la percentuale dei costi totali coperta dalla raccolta fondi non scende mai sotto il 60% (nel caso dello Spazio Famiglie, copre il 100% dei costi). Una percentuale che fa sì che, per quanto riguarda appunto il LudoLab, il Sabato di Sollievo, lo Spazio Famiglie e Agenda Blu, il contributo richiesto ai genitori non superi mai il 30% del costo del servizio, come si evince dai dati presenti sul Bilancio Sociale 2023 (consultabile qui).
Un’attività di raccolta fondi che può essere paragonata all’aquilone protagonista del regalo di benvenuto consegnato ai bambini e alle bambine di L’abilità.
Come l’aquilone, la raccolta fondi ha bisogno del vento (in questo caso, le donazioni), per prendere il volo e disegnare delle traiettorie (i percorsi attivati nei nostri servizi), in grado di regalare un momento di felicità o, almeno, di disconnessione da una quotidianità spesso molto faticosa.
Se, però, il vento non c’è, l’aquilone non parte.
E con esso, anche il diritto all’educazione, al gioco o alla partecipazione sociale, messi a rischio se le condizioni economiche non garantiscono la sostenibilità economica dei servizi.
Devono essere dunque percepiti i nostri servizi come delle traiettorie che possono venire disegnate solo grazie alla presenza di una ricerca continua di correnti d’aria, che vede impegnata l’associazione durante tutto l’anno e in cui, anche i genitori, possono (e devono) diventare protagonisti.
Genitori che già conoscono L’abilità, ma anche altri che, per la prima volta, hanno visitato i nostri spazi, conosciuto i nostri operatori e scoperto non solo il singolo servizio frequentato dal proprio figlio, ma, come dichiara Laura Borghetto, direttrice di L’abilità, “anche il significato di entrare a far parte di una realtà come L’abilità, che da oltre 25 anni si presenta come uno spazio dove i genitori vengono accolti, con le loro risorse e i loro bisogni.”
“Settembre è spesso visto come un sollievo da molte famiglie perché la ripresa delle attività, soprattutto se già consolidate e note, è rassicurante per i loro figli”, sottolinea Manuela Castelli, coordinatrice di Agenda Blu e dei percorsi educativi All Together, senza dimenticare l’importanza di “garantire una routine ben definita e rispettando i tempi di ripresa di ciascun bambino”, sostiene Laura Caroli, coordinatrice del CDD – L’Officina delle abilità.
Rassicurare i bambini vuol dire dedicare loro anche dei tempi e dei materiali personalizzati, due dei concetti ribaditi da Carlo Riva, direttore dei servizi di L’abilità, che contraddistinguono il nostro metodo educativo. Nel caso del LudoLab, i materiali personalizzati hanno consentito ai bambini di “esplorare lo spazio, entrare in una relazione di fiducia con le educatrici e conoscere i nuovi compagni di gioco”, dichiara Elisa Rossoni, coordinatrice del servizio.
Una relazione di fiducia e un processo di conoscenza che vede protagonisti anche i genitori con i quali, come nel caso de Le piccole case, vengono realizzati dei training specifici.
Sebbene in tutti i servizi, la presa in carico del bambino va intesa come una presa in carico del nucleo familiare, ci sono comunque tre proposte specifiche che si rivolgono ai genitori: il Case Manager Autismo, che supporta e orienta le famiglie nella costruzione di una rete a sostegno del proprio progetto di vita; il Sabato di Sollievo, che offre ai caregiver l’opportunità di una pausa dal lavoro di cura del proprio figlio ritrovando del tempo per sé, e lo Spazio Famiglie, che accompagna i familiari dei bambini con disabilità in un percorso di consapevolezza e benessere.
Ma come viene gestita la ripresa alla Casa di L’abilità, aperta tutti i giorni dell’anno?
Cristina Benevento, coordinatrice del servizio, specifica che, “trattandosi di bambini non verbali, siamo noi a raccontare alle insegnanti come hanno trascorso i mesi estivi, le attività che hanno fatto, le autonomie acquisite, e aggiorniamo loro sulla situazione clinica di ognuno dei bambini.”
Un lavoro piuttosto di ri-connessione di tutti gli attori che partecipano alla routine dei bambini della Casa, scandita da ritmi dettati anche dai loro bisogni sanitari.
È tutto pronto per l’inizio di un nuovo anno nei servizi di L’abilità.