In questa foto si vedono i relatori che hanno presentato la ricerca sull'accessibilità culturale per le persone con disabilità intellettiva
Ambiente di vita Notizie
03 Dicembre 2025

Un’indagine sull’accessibilità nei luoghi della cultura per le persone con disabilità intellettiva

In occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità, con l’obiettivo di continuare ad ampliare questa iniziativa e renderla sempre più vicina alle esigenze delle persone a cui è destinata, sono stati presentati i risultati di un’indagine condotta da IQVIA volta a esplorare le modalità di fruizione del patrimonio culturale in Italia e il suo livello di accessibilità. La survey, condotta tra marzo e aprile 2025 con la consulenza di L’abilità, che ha supportato sia la progettazione della ricerca sia l’individuazione di caregiver e operatori, ha coinvolto circa 1.200 persone tra popolazione generale, caregiver e professionisti che assistono persone con disabilità intellettive, di cui il 54% degli intervistati dichiara di non avere consapevolezza delle disabilità intellettive (ciò rappresenta il 35% in Italia).

 “Quando parliamo di disabilità intellettiva – spiega Carlo Riva, direttore dei servizi di L’abilità onlus e ideatore di Museo per tutti – ci riferiamo a una condizione che riguarda la capacità di comprendere informazioni complesse, orientarsi in contesti nuovi, comunicare bisogni ed emozioni. Non è una fragilità rara, ma una realtà che coinvolge molte famiglie e che, come mostra l’indagine, oltre la metà degli intervistati ancora non conosce. Questa scarsa consapevolezza genera ostacoli concreti: caregiver e operatori raccontano visite spesso faticose, solitarie, prive di strumenti adeguati. Eppure, l’accesso ai luoghi della bellezza e della conoscenza è essenziale per una vita piena per tutti. È per questo che il percorso di Museo per tutti avviato da L’abilità anche con il FAI è così importante: abbiamo il dovere di progettare insieme alle persone, ascoltare i loro bisogni e rendere ogni esperienza di visita possibile, inclusiva e davvero accogliente”.

Dall’indagine si evince come per gli operatori e per i caregiver (rispettivamente il 67% e 70%), l’accesso alla cultura sia un’attività fondamentale per la crescita e per il benessere delle persone con disabilità intellettive, un dato che contrasta con la percentuale di popolazione che vede questo tipo di attività fondamentali per il loro benessere (solo il 31%).

Questo divario tra il punto di vista della popolazione generale e quello degli operatori e caregiver è ancora più evidente quando si parla di fruibilità del patrimonio culturale. Per il 23% della popolazione generale esso diventa poco o nulla accessibile, mentre per gli operatori (74%) e per i caregiver (71%), la percentuale è molto più elevata, il che significa che, ancora oggi, le barriere che ostacolano la partecipazione culturale delle persone con disabilità intellettiva sono molto presenti.

Barriere ancora presenti nei luoghi della cultura che generano emozioni negative legate allo stress, al disagio e alla solitudine nel 32% dei caregiver intervistati e nel 19% degli operatori. Un vissuto che fa sì che il 55% dei caregiver e il 57% degli operatori dichiarino di non andare mai o quasi mai a mostre e musei, di fronte al 40% della popolazione generale.

Cosa fare per rendere accessibili e partecipativi i luoghi d’arte?

Secondo caregiver e operatori, la cultura è l’ambito in cui famiglie e persone con disabilità intellettive ricevono meno supporto (79% e 75%). Assenza di materiale facilitato, di attività dedicate e di personale appositamente formato tengono lontani dai luoghi d’arte le persone con disabilità intellettiva e le loro reti relazionali più vicine.

Per rispondere a questi bisogni, nel 2015 nasceva il progetto (oggi servizio) di Museo per tutti che, dieci anni dopo, ha reso accessibile alle persone con disabilità intellettiva e ai loro caregiver 50 luoghi d’arte in tutta Italia grazie a percorsi formativi rivolti al personale che lì opera, e alla messa a disposizione gratuitamente di guide in linguaggio facilitato (in Easy to Read e in Comunicazione Aumentativa Alternativa con i simboli di ARASAAC) scaricabili dal sito di ogni luogo e da www.museopertutti.org

Un’esperienza di cui, dal 2016, fa parte anche il FAI – Fondo Ambiente Italiano ETS con 16 Beni del FAI che hanno aderito al circuito. “I risultati della ricerca offrono indicazioni utili per comprendere al meglio le esigenze delle persone e orientare in modo sempre più consapevole la definizione dei materiali, degli strumenti di comunicazione e dell’organizzazione delle visite. Il nostro obiettivo è rendere la fruizione dei Beni FAI quanto più agevole e completa per tutti. Questo approccio continua a guidare il nostro lavoro quotidiano, grazie anche al prezioso sostegno di Viatris”, sottolinea il dottor Davide Usai, Direttore Generale FAI.

La presenza del FAI all’interno di Museo per tutti è resa possibile grazie al supporto di Viatris, realtà per la quale, nelle parole di Fabio Torriglia, Country Manager di Viatris Italia, “l’accesso alla cultura per tutti, senza alcuna distinzione è fondamentale per la nostra mission di consentire alle persone nel mondo di vivere una vita più sana in ogni sua fase. Prende il via dalla nostra capacità di offrire in modo sostenibile farmaci di alta qualità alle persone, indipendentemente dal luogo o dal contesto di riferimento. Ma il nostro impegno per l’accesso va oltre: diamo il nostro contributo alla creazione di comunità sane e inclusive, dove tutti hanno accesso alle stesse opportunità”.

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