Moreno ha 12 anni, è arrivato a l’abilità quando era molto piccolo. Tutto è cominciato da un colloquio con suo papà, un papà spaventato e arrabbiato ma che aveva dentro un gran bisogno di aiutare il figlio e anche se stesso.
Da dopo quell’incontro Moreno ha cominciato a frequentare lo Spazio Gioco di l’abilità, e il papà Massimiliano ha cominciato a frequentare il gruppo di auto-mutuo-aiuto per i genitori, uno spazio in cui condividere e confrontarsi con gli altri.
E sempre qualche tempo dopo quel primo incontro Massimiliano ha scritto un libro in cui racconta la sua vita con Moreno: “Zigulì. La mia vita dolce amara con mio figlio disabile”. Zigulì è stato un grande successo che è stato seguito da un secondo libro: “Un gettone di libertà”.
Moreno continua a frequentare lo Spazio Gioco e questo sarà il suo ultimo anno, perché è diventato grande e ha necessità diverse.
“l’abilità è un luogo bello, e la bellezza è importante anche per un bambino che non vede come Moreno, perché la bellezza si sente. Per la prima volta qui ho capito che Moreno era una bambino e non un disabile. Che poteva essere accudito e curato in una maniera semplice ma attenta. Che gli piace di più disegnare con le mani, più che rotolarsi sul pavimento. E che è contento di farlo.
Questo è stato un cambio di prospettiva, che mi ha reso più consapevole e moderatamente sereno.
Non l’avrei mai detto qualche tempo fa, ma oggi invece dico che è stato Moreno stesso a indicarci la strada che doveva percorrere”.
Per riempire di servizi altre valigie DONA ORA