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In viaggio con mio fratello

“Mi chiamo Filippo e ho una famiglia incasinata. Mio fratello si chiama Matteo, lui è nato con dei problemi, è stato tanti mesi in ospedale. I miei genitori erano spesso lì con lui, li vedevo poco io stavo spesso a dormire dai nonni.

Io sono il fratello più grande, quando Matteo era ancora in pancia i miei genitori mi avevano chiesto di aiutarli a scegliere il nome per lui e mi avevano promesso che siccome era il mio fratello piccolo gli avrei dovuto insegnare a giocare. Non è stato così, a volte con la mamma lo accompagno a fare le terapie e non possiamo giocare insieme. Lui non è come gli altri, ma è mio fratello”.

Filippo, 8 anni, ha frequentato il gruppo fratelli di l’abilità. I suoi genitori avevano il timore che vivesse troppo l’angoscia causata dal fatto che il loro figlio più piccolo avesse una grave disabilità.
Durante uno dei laboratori del gruppo ha modellato tutta la sua famiglia con la creta, suo fratello era il più grande di tutti, più grande anche di papà Alfonso.
Frequentando il gruppo ha stretto un forte legame con Jacopo. Si erano già incontrati per caso al reparto di Neuropsichiatria dell’ospedale dove a volte hanno accompagnato i rispettivi fratelli.

I fratelli dei bambini con disabilità vivono una situazione complessa: aspettative, senso di colpa, solitudine, angoscia. Nel loro silenzio chiedono di essere ascoltati.
Per questo è importante uno spazio che permetta loro di confrontarsi con altri che vivono la loro stessa situazione, ed esprimere le loro emozioni, che altrimenti rimarrebbero soffocate coperte dalle difficoltà che vivono in famiglia.

I gruppi fratelli di l’abilità, formati da uno psicologo, un educatore e una pedagogista, si svolgono 2/3 volte al mese, in cui vengono proposte attività di confronto con gli altri e attività creative che servono per creare uno spezio tutto per loro, per affermare la loro individualità.
Prendersi cura di un bambino con disabilità, vuol dire prendersi cura di tutta la sua famiglia, perché ognuno possa ritrovare la propria identità e non essere solo “mamma e papà di..” o “fratello di..”

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