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Tutti al mare?

Inclusione è una delle parole chiave delle attività di l’abilità. Inclusione significa garantire le condizioni affinchè tutti possano godere di una visita al museo, di un’attività scolastica e perchè no, di una vacanza.

Nel corso degli anni l’abilità ha declinato il termine inclusione focalizzando la propria attenzione sulla disabilità intellettiva, ad esempio con il progetto Museo per tutti. Ma, lo sappiamo bene, in molti casi sono anche le barriere architettoniche e fisiche ad impedire l’inclusione. Anche d’estate, anche in questo periodo che per i più significa libertà e vacanza.

Non sempre però le spiagge risultano essere accessibili e questo dato è quasi paradossale in un paese come il nostro, con oltre 7.500 chilometri di coste.

Recentemente il blog InVisibili del Corriere della Sera ha pubblicato un’indagine che raccoglie, regione per regione, le strutture balneari in grado di ospitare persone con disabilità fisica e in particolare in carrozzina.

Le spiagge accessibili risultano essere 403 e l’accessibilità riguarda gli ingressi, i bagni, lo spogliatoio e le docce, la dotazione di passerelle e di piazzuole e, non da ultimo, la presenza di sedie create appositamente per muoversi più agevolmente sulla sabbia e fare il bagno per chi è in carrozzina.

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