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la storia di Norma

I volontari che offrono il loro tempo per La casa di l’abilità, la nostra comunità residenziale, sono 20: un aiuto prezioso e importante per il servizio. Giocare con i bambini, portarli al parco, accompagnarli negli spostamenti sul pulmino, preparare da mangiare o semplicemente aiutare a ripiegare la biancheria: in una struttura che assorbe energie 24 ore su 24 l’aiuto non è mai abbastanza.

Norma è una signora dai modi spicci, energica e genuina. Una di quelle donne che quando c’è si fa sentire “ho un tono di voce sempre alto” ammette lei stessa. Ma non è solo la voce di Norma a farsi sentire, ma la sua voglia di aiutare e stare accanto ai bambini “nonostante non sia più giovanissima”.

Norma c’era quando nel 2010 è stata inaugurata La casa di l’abilità alla presenza del sindaco, era tra i parrocchiani quando il parroco della chiesa dove ha sede la comunità, Don Mario, ha fatto il primo appello chiedendo loro di impegnarsi come volontari di La casa di l’abilità.

Ha risposto con amore e gioia a quell’invito e ha iniziato con gli stessi sentimenti.

“Ho cominciato e non ho più smesso perché fin da subito ho sentito un’attrazione per questi bambini”.

Norma si occupa della cucina, prepara la cena per bambini e operatori, divide le porzioni di frutta e verdura per i pasti successivi secondo le indicazioni della nutrizionista che realizza il menu personalizzato per ogni bambino della comunità.
Il suo impegno è sempre il mercoledì, dalle 15 alle 18.30, e quando c’è lei in cucina per tutta la casa si spande un profumo di dolce. Non termina il suo turno senza aver preparato almeno una torta, perché “insomma sono bambini”.

“Fare il volontario non è una cosa semplice” – ci tiene a dire Norma – “prima di cominciare ho fatto un corso di formazione in cui ci è stato spiegato come ognuno di noi doveva approcciarsi ai bambini. Questi incontri sono stati molto utili. Credevo di non aver più nulla da imparare sui bambini, invece ho avuto delle lezioni che mi hanno fatto aprire gli occhi.  All’inizio ho fatto molta fatica: mi sembrava di non essere capace di dare ai bambini tutto quello di cui avevano bisogno.

Poi mi sono detta che dovevo insistere e ho ottenuto molte gratificazioni da l’abilità. E quello che faccio, anche se è poco, lo voglio fare bene”.

Norma arriva a La casa di l’abilità sempre con una borsa rossa perché porta sempre qualcosa per i bambini: scarpine, vestitini, a volte dei giochi. I bambini ormai la riconoscono, anche solo dalla sua voce e dal tocco dolce delle sue mani.

“Vederli sorridere quando mi avvicino a loro è una delle soddisfazioni più grandi”.