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Studiare nuove modalità di gioco per i bambini con disabilità. Utilizzare le nuove tecnologie per studiare nuovi giocattoli robotici che favoriscano l’inclusione e consentano ai bambini con disabilità di giocare insieme ai loro compagni di scuola oppure insieme a mamma e papà.

Sono questi gli obiettivi di GIODI (GIOco e Disabilità nella vita del bambino) un importante progetto di ricerca che l’abilità ha sviluppato con l’Università della Valle d’Aosta, Dipartimento di Scienza Umane e Sociali, l’Università degli Studi di Torino, Dipartimento di Psicologia e il Politecnico di Milano, Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria.
GIODI parte dall’osservazione del bambino  nei suoi ambienti di vita, per capire deficit, disabilità, necessità. Analizzando attraverso l’osservazione gli aspetti più critici che riguardano le difficoltà a giocare con gli altri bambini, GIODI promuove il gioco del bambino con disabilità, introducendo speciali giocattoli robotici da utilizzare in tutti i contesti della sua vita.
Così si osserveranno le ricadute che questi particolari interventi avranno sul gioco del bambino all’interno del suo ambiente. Da questa esperienza saranno tratte delle linee guida che saranno condivise per fare in modo che più persone possibili possano usufruire dei benefici derivati dalla sperimentazione.

GIODI sarà presentato alla Conferenza Internazionale del Progetto europeo LUDI – Play for Children with Disabilities, che si svolgerà a Cipro il 4 e 5 giugno.

Saranno oltre 60 i ricercatori ed esperti provenienti da 27 paesi europei partner del Progetto di ricerca COST Action LUDI – Play for Children with Disabilities.
Obiettivo di LUDI, progetto quadriennale, giunto alla fine del suo primo anno di attività, è la creazione di una rete europea di ricerca sul tema del gioco per il bambino con disabilità, esplorato in tutti i suoi aspetti: teorico e metodologico, legislativo, applicativo e tecnologico. Esso intende definire strumenti e metodi per migliorare le possibilità di accedere al gioco da parte dei bambini con disabilità, giungendo a chiederne un esplicito riconoscimento sotto il profilo dei diritti.