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Guido è un insegnante da poco in pensione e da dicembre è entrato a far parte dei volontari di l’abilità.
Ha conosciuto l’associazione attraverso la mostra Maternage – Tracce di un viaggio, si è iscritto alla nostra newsletter e ha risposto a una richiesta di ricerca volontari.
Nel suo bagaglio personale tanti anni come insegnante di sostegno e la voglia di dedicare del tempo agli altri, per “fare qualcosa di buono”.
Perché proprio l’abilità? “Mi è piaciuta l’idea di condivisione di un cammino da fare insieme, dice Guido,  l’associazione non ha un approccio assistenziale, ma mette al centro l’importanza di entrare in relazione con il bambino e il suo ambiente”.
Guido mette a disposizione il suo tempo accompagnando alcuni dei bambini su l’abilibus, il nostro pulmino, e una volta a settimana accompagna Mario, uno dei bambini accolti nella nostra comunità, a scuola. Lo va a prendere e lo riaccompagna a la casa.
Guido piano piano è riuscito ad entrare in relazione con Mario: un tocco, uno sguardo che suscita un sorriso sul viso del bambino. Così questo breve viaggio in autobus diventa un momento di incontro e di benessere.
Ho imparato ad osservare e a percepire ogni cambiamento e ogni segnale, perché ogni persona è diversa dall’altra. Ci sono giorni in cui Mario mi ignora, racconta Guido, poi magari lungo il tragitto comincia di nuovo a sorridere e mi fa capire che ha voglia di giocare.

Guido prima di cominciare ha frequentato il corso di formazione per i volontari organizzato periodicamente dall’associazione: quattro incontri in cui i volontari vengono a conoscenza della mission dell’associazione, delle attività e dei servizi. Viene condiviso un vocabolario e viene spiegato loro come interagire con i bambini e come entrare in relazione con loro, come giocare con loro, cercando di placare la paura di “fare qualcosa di sbagliato” nei confronti di bambini tanto fragili.
“Anche se, spiega Federica Aventaggiato responsabile dell’area volontari, normalmente questo timore decade, o si affievolisce, quando i volontari entrano a contatto con il bambino”.
Nel suo percorso il volontario non è mai lasciato solo, anzi è fondamentale il confronto costante delle attività e centrali sono le riflessioni sui bambini, il loro stare insieme e le domande su come confrontarsi con alcune situazioni.
Periodicamente quindi vengono svolti degli incontri di gruppo o individuali con chi si occupa della gestione dei volontari, perché è necessario garantire il benessere di chi si impegna in questo percorso.

Per avere maggiori informazioni sul percorso di volontariato potete scrivere a: volontari@labilita.org