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Solo qualche giorno fa è suonata l’ultima campanella per gli alunni delle scuole milanesi primarie e secondarie di primo grado. I bambini di ogni età hanno abbandonato aule e banchi per iniziare a frequentare attività estive o a godersi le vacanze.

Per un bambino con disabilità, come per ogni altro, l’estate rappresenta un momento di pausa dalle attività consuete, di vacanza appunto.

Per un bambino con disabilità, e con lui per la sua famiglia, l’estate è anche una grande sfida…

La quotidianità va riprogettata, cambiano punti di riferimento e relazioni, si modificano le routine costruite, talvolta con fatica, per un intero anno scolastico.

Certo l’estate può essere occasione per rinforzare le abilità acquisite durante l’anno scolastico, mettendole in pratica in contesti diversi, in relazione con persone nuove, a patto naturalmente che la famiglia si impegni a mettere in pratica quanto sperimentato durante l’anno, ad esempio nell’uso della Comunicazione Alternativa Aumentativa.

Anche le famiglie e i bambini che frequentano l’abilità si trovano a “fronteggiare” l’estate, a ricercare contesti nei quali i bambini possano vivere serenamente questo momento. Ne abbiamo parlato con Antonio Gallo che coordina i servizi di Assistenza Educativa Domiciliare e Scolastica.

“Con la fine della scuola naturalmente l’assistenza Educativa Scolastica termina l’affiancamento dei bambini. Durante il periodo estivo ovviamente le attività si “congelano”: per la natura stessa del servizio, in questo caso il rapporto con le famiglie è indirietto, mediato dalla scuola. Il nostro impegno è quello di preservare la continuità educativa alla ripresa delle attività, a settembre. Cerchiamo quindi di fare in modo che bambini e operatori tornino a lavorare insieme.
Diversa è la situazione per quelle famiglie che seguiamo con l’Assistenza Educativa Dominciliare: il rapporto diretto con le famiglie ci permette, in alcuni casi, di accompagnare l’inserimento dei bambini nei contesti in cui svolgono le proprie attività estive.
In questi casi generalmente l’affiancamento risulta essere proficuo: all’occorrenza possiamo incontrare i coordinatori delle attività dei centri estivi, definendo con loro il progetto educativo e le attenzioni da avere”.

Un percorso dunque che può variare di caso in caso, a seconda delle scelte della famiglia e delle esigenze dei bambini. Con un unico obiettivo: il benessere del bambino, sempre.